Introduzione

Nell’attuale contesto globale in cui la sostenibilità ambientale è diventata un’urgenza da tutelare, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) rivestono uno strumento chiave per integrare e promuovere pratiche sostenibili nelle politiche di acquisto pubblico.

I CAM vengono definiti nel Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione e adottati con Decreto del Ministro competente. Sono dei requisiti di tipo, ambientale ed economico, indispensabili per orientare le scelte delle Pubbliche Amministrazioni. Puntano all’utilizzo di quei prodotti e servizi a più elevato valore di sostenibilità sotto il profilo ambientale e lungo il ciclo di vita. L’obiettivo dei Criteri Ambientali Minimi, definiti “minimi” in quanto valutati come elementi di base per definire ogni procedura di acquisto sostenibile, è quello di implementare le tecnologie ambientali e indurre gli operatori economici meno virtuosi a adeguarsi alle nuove richieste della PA.

Con l’avvento del PNRR, l’intersezione tra il suddetto piano e lapplicazione dei Criteri Ambientali Minimi  è stata sancita a livello normativo dal D.Lgs. 36/2023 (Nuovo Codice dei Contratti Pubblici). Insieme alle disposizioni europee e, nella specie, al Regolamento UE 2021/241, istitutivo del Recovery and Resilience Facility, ha reso obbligatorio l’inserimento dei CAM negli appalti finanziati attraverso il PNRR. Il tutto in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economia circolare.

Criteri Ambientali Minimi, PNRR e Green View

Il PNRR italiano, parte del programma NextGenerationEU, destina una quota significativa dei fondi alla sostenibilità ambientale, in particolare attraverso la Missione 2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. L’importanza del tema si percepisce dal fatto che quasi la metà delle risorse, il 37,5 %, è stata indirizzata ad iniziative per il contrasto al cambiamento climatico, con un fondamentale focus sugli edifici pubblici sostenibili, energie rinnovabili, mobilità locale sostenibile e promozione dell’economia circolare. In altre parole, la sostenibilità è al centro dell’azione del governo.

In questo contesto, i Criteri Ambientali Minimi sono integrati nei progetti del PNRR per garantire che le attività di appalto pubblico rispettino standard di sostenibilità ambientale. Questo favorisce l’utilizzo di materiali e soluzioni a basso impatto ambientale, come richiesto anche dalla normativa europea. Per esempio, nei settori delle costruzioni, dell’energia e dei trasporti, il piano incentiva pratiche di riqualificazione energetica, recupero delle risorse e riduzione delle emissioni di gas serra. La sostenibilità è essenziale anche per la mobilità elettrica, con l’acquisto di veicoli che devono rispettare i requisiti CAM per batterie e materiali.

La normativa di riferimento è l’art. 57 del Codice dei Contratti Pubblici. Al comma 2, l’articolo prevede che:

Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano dazione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso linserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi, definiti per specifiche categorie di appalti e concessioni, differenziati, ove tecnicamente opportuno, anche in base al valore dellappalto o della concessione, con decreto del Ministero dellambiente e della sicurezza energetica e conformemente, in riferimento allacquisto di prodotti e servizi nei settori della ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, anche a quanto specificamente previsto dallarticolo 130. Tali criteri, in particolare quelli premianti, sono tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per lapplicazione del criterio dellofferta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dellarticolo 108, commi 4 e 5. Le stazioni appaltanti valorizzano economicamente le procedure di affidamento di appalti e concessioni conformi ai criteri ambientali minimi. Nel caso di contratti relativi alle categorie di appalto riferite agli interventi di ristrutturazione, inclusi quelli comportanti demolizione e ricostruzione, i criteri ambientali minimi sono tenuti in considerazione, per quanto possibile, in funzione della tipologia di intervento e della localizzazione delle opere da realizzare, sulla base di adeguati criteri definiti dal Ministero dellambiente e della sicurezza energetica.”

È lapalissiano l’onere in capo alle stazioni appaltanti di valorizzare economicamente le procedure di affidamento di appalti e concessioni conformi ai criteri ambientali minimi e, soprattutto, di avere riguardo a quanto previsto dal Codice in merito allo specifico settore.

Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti hanno l’obbligo generale di contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Questo avviene attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, di specifiche tecniche e clausole contrattuali previste nei criteri ambientali minimi, applicabili anche ai contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria. A tale ragionamento si giunge dalla lettura nella Parte II del Libro II, dedicata agli istituti e alle clausole comuni degli appalti tra esse eterogenee e comuni all’appalto, applicabili agli affidamenti di qualunque importo, salvo specifiche previsioni.

Tanto chiarito, è necessaria una specificazione: nella redazione dei documenti di gara, la menzione generica dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) non è sufficiente per garantire il rispetto delle normative vigenti e l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Quindi, come integrare i CAM in un appalto pubblico? L’articolo 57 del D.Lgs. 36/2023 è chiarificatore sul punto: stabilisce, infatti, che i Criteri Ambientali Minimi devono rispondere ad alcuni criteri.

È necessario che siano integrati nei bandi di gara attraverso specifiche tecniche dettagliate, caratteristiche ambientali richieste per i prodotti e i servizi oggetto dell’appalto. Ciò include, ad esempio:

  • materiali a basso impatto ambientale (riciclati o riciclabili)
  • efficienza energetica dei prodotti
  • classi energetiche per apparecchiature elettroniche
  • veicoli a basse emissioni
  • gestione dei rifiuti durante e dopo l’utilizzo
  • durabilità e riparabilità dei prodotti, al fine di ridurre l’inquinamento aumentando il ciclo di vita dei prodotti

Devono, inoltre, rispettare le clausole contrattuali. Stabilire gli impegni precisi che l’aggiudicatario dovrà rispettare durante l’esecuzione del contratto, in relazione agli aspetti ambientali:

  • Obblighi di monitoraggio dei consumi di energia e risorse naturali,
  • Certificazioni ambientali richieste e Penalità in caso di non conformità ai CAM stabiliti

È, infine, indispensabile rispettare i criteri di valutazione delle offerte. Ciò vuol dire che le offerte vengono valutate non solo in base al prezzo, ma anche considerando il livello di sostenibilità offerto. Per esempio, l’offerta economicamente più vantaggiosa può essere basata anche su punteggi aggiuntivi per soluzioni innovative che riducano l’impatto ambientale e valutazioni sull’efficienza energetica o sul contenimento delle emissioni di CO2.

Questa impostazione non solo assicura la conformità normativa, ma favorisce una maggiore chiarezza per le stazioni appaltanti e per gli operatori economici coinvolti.

Orientamenti giurisprudenziali

Il Consiglio di Stato, con le sentenze come n. 8773/2022 e n. 4701/2024, ha chiarito che un mero richiamo generico ai CAM non è sufficiente a soddisfare gli obblighi previsti dalla legge, tra cui, in particolare, lart. 1, comma 1, del d.lgs. n. 36/2023, che codifica il principio del risultato. Secondo tale principio, infatti, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono perseguire laffidamento e lesecuzione del contratto con la massima tempestività, garantendo il miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Il suddetto principio, si ricollega direttamente agli obiettivi di attuazione delle politiche ambientali, per le quali i Criteri Ambientali Minimi rappresentano uno strumento funzionale.

Invero, secondo il Supremo Consesso, la disciplina contenuta nellart. 57, secondo comma, del d.lgs. n. 36 del 2023, si pone in relazione di continuità con quella prevista dal d.lgs n. 50 del 2016.  In particolare, la giurisprudenza ha affrontato il tema dell’individuazione di una soglia minima di esigibilità dei CAM all’interno dei bandi di gara, rilevando la necessità di bilanciare due esigenze contrastanti: da un lato, la semplificazione della lex specialis e della procedura di gara, e dallaltro, la necessità di garantire leffettiva applicazione dei CAM durante lesecuzione del contratto. In altre parole, occorre che i documenti di gara specifichino con precisione come i Criteri Ambientali Minimi debbano essere rispettati, per evitare ambiguità che potrebbero relegare la verifica del rispetto dei criteri alla sola fase esecutiva.

La giurisprudenza ha confermato che la mancata inclusione dettagliata dei CAM può portare a illegittimità della procedura di gara. Minerebbe lobiettivo di integrare la sostenibilità ambientale nella fase di selezione e non solo nellesecuzione del contratto.

Allo stesso modo, con la sentenza n. 8773/2022, il Consiglio di Stato ha rigettato lidea che il semplice possesso di certificazioni ambientali da parte degli operatori economici sia sufficiente, ribadendo la necessità di indicare i CAM come requisiti tecnici vincolanti già nei capitolati.

Questa impostazione normativa e giurisprudenziale rappresenta un passo avanti per assicurare che la sostenibilità ambientale sia parte integrante dei contratti pubblici, contribuendo così agli obiettivi del Green Public Procurement e delle politiche ambientali dell’UE.

Conclusioni

Lintegrazione dettagliata dei Criteri Ambientali Minimi nei documenti di gara rappresenta una necessità dal punto di vista giuridico e una condizione imprescindibile per tradurre gli impegni normativi in risultati concreti, promuovendo pratiche di acquisto pubblico sostenibile e contribuendo al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale. Solo attraverso una specificazione tecnica e chiara dei CAM sarà possibile garantire l’efficacia delle politiche ambientali e ridurre il rischio di contenziosi, migliorando la trasparenza delle gare.

Le stazioni appaltanti devono adottare un approccio proattivo, integrando sistemi di valutazione che incentivino i fornitori a superare i requisiti minimi previsti dai CAM, ad esempio attribuendo maggior punteggio a soluzioni con maggiore efficienza energetica o innovazione. Questa strategia mira a trasformare gli appalti pubblici in uno strumento utile allinnovazione e allo sviluppo sostenibile, favorendo la transizione ecologica e gli obiettivi di economia circolare.